Garanteasy e la grande squadra dove la differenza è un valore
Carmela Magno, schiva e discreta come la gente della terra da cui proviene, la Basilicata, più timida che disinvolta, non è certo la startupper cui siamo abituati, che gira molto, fa presentazioni, non si ferma un attimo e s’inserisce con successo nelle reti degli investitori.
Eppure, benché non sia l’ideatrice di Garantesasy, Carmela è la Ceo di un'impresa di successo che ha già raccolto più di 1.6 milioni di euro ed altri ne sta raccogliendo, anche da investitori internazionali.
Carmela Magno dimostra che c’è modo e modo di conquistare una leadership. Non ha importanza essere schive o disinvolte, quanto sapersi imporre con disciplina e autocontrollo, per non farsi travolgere dalle richieste dei clienti o dalle urgenze e acquistare credibilità e fiducia in azienda. Sapere ascoltare è altrettano importante.
Certo, racconta Carmela, farsi spazio nel mercato con Garanteasy non è stato facile e fermarsi in Basilicata per far partire Garanteasy non sarebbe stato possibile, perché la regione non offre grandi possibilità di relazioni utili alle imprese che vogliono crescere, né ci sono investitori o collegamenti facili con Milano, città del business per eccellenza.
Intervista a Carmela Magno, Ceo e Co-Founder di Garanteasy
1. Carmela puoi spiegare chiaramente alle nostre utenti di cosa si occupa la vostra azienda?
Garanteasy è a disposizione dei consumatori con una piattaforma cloud sulla quale conservare e gestire le garanzie relative ai prodotti acquistati per tutta la loro durata, li avvisa delle scadenze, permette di richiedere supporto in caso di difetti o danni.
Per rendere completamente automatica l'archiviazione e la gestione di tutti i tipi di garanzie la piattaforma di Garanteasy si interfaccia con tutti gli attori coinvolti nell'ecosistema delle garanzie: produttori, e-commerce, retailer, assicurazioni, sistemi di pagamento e centri assistenza.
2.Quando è nata Garanteasy?
Garanteasy è stata ideata e fondata nel 2010 da un gruppo di imprenditori e professionisti che inventava, elaborava e testava business concept innovativi nel digital.
Tra i fondatori c'era anche un avvocato che aveva studiato approfonditamente il codice del consumo, e, avendo intuito che potesse essere un'opportunità di business, propose di fare qualcosa sulla garanzia legale. Da quel momento in poi i vari membri del gruppo hanno iniziato a lavorare al business concept e io fui ingaggiata per seguirne la prototipazione e tutte le successive fasi fino a diventarne la CEO. La società è stata fondata nel 2012 e resa operativa alla fine del 2016 quando abbiamo firmato il primo contratto.
Garanteasy, grazie alla sua piattaforma tecnologica, consente la gestione semplice delle molteplici tipologie di garanzie relative ai prodotti presenti sul mercato italiano ed internazionale. Garanteasy rende facile per il consumatore l'archiviazione sicura ed automatica delle informazioni utili per avvalersi della garanzia e chiedere un intervento in caso di malfunzionamento.
3. Parlaci della tua esperienza di donna a capo del team di Garanteasy
Il nostro è un team composto da uomini e donne di ogni età ed è proprio a questo il nostro punto di forza. Ad oggi abbiamo più di 60 soci investitori e 15 sono anche soci operativi, me compresa.
Abbiamo l'esperienza di soci "anziani" e la freschezza e l'innovazione di quelli giovani. Abbiamo il pragmatismo delle donne, in particolare delle madri, e la visione dei sognatori. La precisione degli ingegneri e la creatività dei progettisti.
Essere a capo di Garanteasy ed essere donna non è mai stato un problema. Sono convinta che ciò che mi ha permesso conquistare la fiducia di tutti è stata una dote che, in realtà, non sempre è vista in maniera positiva per un Ceo, ovvero "il saper ascoltare" invece che parlare. Ascoltare mi ha permesso di capire le persone e le situazioni e soprattutto mi ha permesso di valorizzare i talenti che ciascuno di noi ha.
In Garanteasy le differenze di genere sono un valore e vengono rispettate e la dimostrazione sono proprio io che sono Ceo senza essere una persona che sgomita.
4. Cos'è successo in azienda con il sopraggiungere del Coronavirus?
Abbiamo deciso di attivarci donando tutti i ricavi di questo periodo di emergenza, generati dalla vendita del servizio Garanteasy, agli ospedali lombardi e ai loro medici.
Abbiamo deciso inoltre di rendere gratuito l'abbonamento Premium a Garanteasy per tutto il 2020: in questo modo chi lo vorrà potrà archiviare manualmente le garanzie di tutti i prodotti che ha acquistato in qualunque negozio o e-commerce di cui hai conservato a casa scontrini o certificati di garanzia.
5. Avete dovuto riorganizzare il lavoro in questo periodo di lockdown?
No, perchè Garanteasy è una "all remote company" fin dalla sua fondazione.
Tutti i nostri collaboratori possono lavorare dove vogliono e quando vogliono: non abbiamo nessun ufficio.
Più volte ci hanno considerato "originali" per questa scelta strategica che invece a noi è sembrata del tutto naturale e necessaria volendo ingaggiare i migliori talenti e professionisti indipendentemente dalla loro residenza.
6.Che progetti avete per il futuro?
Al momento è possibile acquistare il servizio Garanteasy nelle casse di diversi punti vendita Trony del nord Italia, di Euronics in Sicilia e anche tramite alcuni ecommerce partner: crediamo fortemente che la garanzia semplice sia una forte leva di marketing e una fonte di ricavi extra per i retailer.
Proprio per questo Garanteasy ha il proposito di diventare lo standard mondiale della garanzia semplice, ovvero “The Easy-Warranty Hub”, un “must to have” per tutti gli operatori dell'ecosistema che offrono un servizio post vendita di qualità, siano essi retailer, e-commerce, produttori, assicurazioni, centri assistenza, sistemi di pagamento o di fidelizzazione.
Nei prossimi 3 anni avvieremo il nostro business in altre nazioni del mondo. Stiamo già trattando per aprire delle sedi in Australia, Hong Kong e Brasile. La pandemia ha rallentato queste trattative ma, in un certo senso, reso anche più semplice portarle avanti perché ora, nessuno ci chiede di andare lì di persona come, invece, avveniva regolarmente prima infatti ero già stata in Australia, Israele, Olanda e Gran Bretagna per fare questi incontri.
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