Tutto quello che ti occorre per creare una startup innovativa
Creare una startup non è facile, ma è possibile e può consentire una grande realizzazione personale. Vediamo insieme i passi da fare.
Le donne che desiderano creare una startup di successo, devono focalizzarsi su un'idea innovativa. Analizzare il mercato attuale, orientarsi ai settori in espansione e individuare un'area in cui potenzialmente c'è una domanda superiore all’offerta. Questo è un ottimo punto di partenza, ma non sempre basta.
Una startupper accorta deve far uso di strategie personalizzate, che si costruisce da sé passo dopo passo; deve, insomma, pensare fuori dal quadrato. E per farlo ha a propria disposizione uno strumento non sempre tenuto in giusta considerazione e valorizzato: le ricerche di mercato. Grazie a internet è possibile condurle senza spendere una fortuna e ottenere invece risultati apprezzabili, che possono aiutare a fare chiarezza e a indirizzare meglio il proprio lavoro. Ad esempio perfezionando e limando l'idea di base per meglio adattarla alle esigenze del mercato e dei consumatori.
Dall’idea all’idea di business per creare una start up
Il passo successivo è capire come trasformare quell'idea in un business. Di nuovo si torna ad analizzare il mercato, cercando la nicchia più adatta in cui svilupparla. Farsi un'opinione precisa e sicura sulle medie e grandi aziende che, eventualmente, potrebbero essere interessate al prodotto al punto da decidere di divenire venture capitalist della startup. Il venture capitalist è una persona o un’azienda che investe in una startup perché è convinta che il progetto avrà successo. Capire quali sono gli interessi degli investitori e su quali progetti sono disposti a puntare è importante per mettere a punto un buon progetto.
Oggi ci sono nel mondo donne che stanno facendo letteralmente da apripista nel mondo del venture capital. Donne coraggiose che stanno reperendo fondi per investirli in progetti innovativi femminili, che potrebbero dimostrarsi vincenti, anche nel settore dei servizi. A questo proposito, anche l’Europa sta sollecitando la creazione di fondi d’investimento a partecipazione femminile.
Altrettanto utile è capire l’orientamento dei principali acceleratori in Italia e all’estero. Ciò significa dare ascolto a chi ha già fatto le ricerche di mercato meglio di noi. Questo è un passaggio, non solo obbligatorio, ma da affrontare con la massima intelligenza, serietà e coscienziosità. Partecipare agli eventi indirizzati alle startup, seguire i contest e i vincitori, sono tutte cose importanti per evolvere la propria idea e uscire dal sogno pensando di avere un’idea innovativa, quando già in tanti l’anno avuta prima di noi. A volte è anche possibile prendere un prodotto già esistente e utilizzarlo in modo diverso e innovativo. È importante in questa fase avere sì a cuore i propri sogni, ma avere anche abbastanza i piedi per terra da capire quali siano i propri limiti e cercare di prevedere – magari anticipandole – le difficoltà che si potranno incontrare muovendo i primi passi su questa strada. E’ importante conoscere lo scenario delle start up innovative.
Passaggi legali, burocratici e finanziari per creare una startup
Ci si deve anche interrogare, poi, su quali siano i passaggi legali da affrontare: conoscere un po' di giurisprudenza non guasta, soprattutto in questa primissima fase in cui non ci si può ancora permettere un professionista legale – non "a tempo pieno" per lo meno, anche se qualche consulenza è sempre ottima strategia da attuare. Uno degli step da conoscere a menadito, per una startupper previdente, è il Decreto Mise e la sua successiva integrazione del 22 giugno 2017 per la semplificazione delle procedure.
Con tale decreto si stabilisce la non obbligatorietà della presenza di un Notaio per sancire la costituzione di una startup (infatti basta la redazione elettronica di un modello standard personalizzabile e la firma digitale) e la possibilità di modificare lo statuto e l'atto costitutivo online, usando una procedura similare a quella della costituzione d'impresa.
Sempre in ambito di giurisprudenza aziendale, è bene conoscere anche le agevolazioni di cui una startup innovativa può beneficiare, oltre al predetto Decreto Mise. Tra queste spiccano: l'esonero dai diritti camerali e dall'imposta di bollo, le importanti deroghe alla disciplina societaria e statutaria ordinarie; le facilitazioni nel ripianamento delle perdite; una disciplina del lavoro creata ad hoc; la possibilità di raccogliere capitali con campagne di equity crowdfunding, di cui vi spieghiamo a parte e l'accesso semplificato, gratuito, diretto al fondo di garanzia PMI.
Se guardiamo alle agevolazioni fiscali e alle opportunità per le donne che desiderino diventare startupper, dobbiamo dire che in Italia ci sono delle opportunità finanziarie, per esempio i Fondi di garanzia per le imprese femminili del Ministero dello Sviluppo Economico e possono rappresentare una buona occasione per le donne che vogliano fare della propria passione un'impresa di successo, ma naturalmente ci vorrebbe molto di più per una startup innovativa.
Nel creare una start up non tralasciare incubatori e acceleratori
Formazione, mentorship, incubatori e acceleratori sono tutti utili per avere l’assistenza di cui si ha bisogno. Sta alla startupper la scelta giusta, a seconda delle proprie necessità. Gli incubatori assistono nella fase progettuale, anche fino a tre anni. Una volta superata questa fase la startup è pronta per confrontarsi veramente con il mercato: ciò avviene grazie agli acceleratori d’impresa. Si tratta di programmi di accelerazione che favoriscono il lancio della startup e l'incontro tra startup e investitori, la rendono competitiva e verificano che l'idea di base sia effettivamente ciò di cui il mercato ha bisogno in quel preciso momento. Il ruolo di acceleratore d'impresa, in Italia, esiste da qualche anno ed è sostenuto principalmente da investitori privati quali ad esempio aziende o venture capital, anche se non mancano eccezioni costituite da realtà pubbliche come le università: un esempio è il Politecnico di Milano. C'è da notare che gli investimenti diretti degli acceleratori stanno diminuendo a vantaggio di un sistema volto a trovare investitori istituzionali, ma il percorso è ancora lungo: è necessario educare gli investitori a promuovere le startup, in modo tale che il venture capital sia considerato una classe di investimento ad alto potenziale di rendimento e, soprattutto, un importantissimo motore per lo sviluppo economico dell'Italia.
Pertanto è chiaro che reperire finanziamenti è cruciale per la vita di una startup. Si può contare, come appena detto, sul venture capital ma anche sui finanziamenti e le agevolazioni fiscali che lo Stato concede alle piccole e medie imprese – categorie in cui le startup rientrano a pieno diritto. Per potervi accedere le startup devono iscriversi nella sezione a loro dedicata del Registro delle Imprese trasmettendo un'autocertificazione che le qualifichi come startup, ovvero rispondano a determinati requisiti.
Questi dati vanno aggiornati ogni sei mesi, a giugno e dicembre, e una volta l'anno va confermato il possesso ed il mantenimento dei requisiti – pena la perdita di statuto di startup e dei benefici correlati.
Creare una startup richiede all'imprenditrice requisiti personali e competenze
Quando arriva il momento di occuparsi di comunicazione e lancio della startup, è bene guardare con occhio attento e critico alla tecnologia e ai linguaggi del digitale. Internet e il web sono una vera miniera, un'opportunità imperdibile per le piccole e medie imprese: padroneggiare con competenza i social network è cruciale; avere un sito web mobile friendly e saperlo gestire, essere in grado di sfruttare efficacemente un linguaggio SEO significa darsi ulteriori opportunità per il successo.
Se una startup supera indenne il crash-test del mercato e si sa vendere bene, se non naufraga come succede a 1 su 2 in Italia, allora è pronta per il salto di qualità: passare da startup a scale up, ovvero una neo-impresa con un business consolidato, consumatori fidelizzati e personale qualificato assunto o in procinto di assunzione. Per poter ambire a divenire una scale up, una startup deve individuare i mercati più promettenti per espandersi – soprattutto all'estero, cercare i capitali necessari a quest'espansione, cercare partner industriali a cui legarsi e da cui trarre benefici, assumere personale che supplisca alle carenze del team iniziale (è questo il momento adatto per assumere, ad esempio, una top manager). Cruciale è l'apertura di nuove filiali, soprattutto all'estero, magari spostando i centri decisionali dell'azienda verso i mercati più ricettivi precedentemente individuati: il fine ultimo di questa manovra deve essere diventare internazionale attraendo di conseguenza anche capitali stranieri.
Basta una ricerca attraverso il proprio motore preferito per scoprire quali siano i requisiti che un'impresa deve possedere per potersi definire "startup", quali siano i passaggi legali e burocratici da portare avanti e di che genere di collaboratori sia necessario circondarsi per far crescere l'impresa sino a renderla davvero competitiva. Ma quali sono le doti personali che deve possedere una startupper?
Innanzitutto la passione in quello che si fa, senza di cui non si va da nessuna parte. Competenze digitali e linguistiche sono importantissime, sia nelle prime fasi che in quelle successive – anzi, vanno affinate sempre di più. La capacità di adattamento e la capacità di creare una rete solida attorno a sé e al proprio progetto sono fondamentali, assieme al talento, creatività, coraggio e visione. E mai, mai dimenticare che in una startup a fare la differenza sono le persone: i contatti sono fondamentali, sempre, e bisogna saperli coinvolgere. Non solo i propri collaboratori – la cui attenzione va mantenuta costantemente viva e desta – ma anche e soprattutto i potenziali investitori, che devono credere fortemente nel progetto per finanziarlo.
Se si hanno ancora dubbi, fare un passo indietro e riflettere sull'idea di voler creare una start up innovativa o una small business, altrimenti andare avanti e passare a definire i 7 punti chiave dell’idea imprenditoriale.
................
Per rimanere aggiornata sui nuovi articoli ed essere informata sul progetto StartupDlab, per donne che vogliono mettersi in proprio, avviare startup e cambiare vita per realizzare un sogno, iscriviti alla newsletter AssoDonna/StartupDlab.