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Codice Rosso disegno di legge contro la violenza sulle donne
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La violenza sulle donne al centro del Codice rosso che snellisce le procedure d'indagine


Codice rosso è un disegno di legge contro la violenza sulle donne che mira a iter processuali più rapidi e snelli nei casi di violenza, abusi e maltrattamenti. Allorquando sarà approvato, anche dal Parlamento, darà un valido contributo al lento cambiamento della storia delle donne, dai ratti storici ad oggi.

Codice rosso consentirà al pm di sentire la donna che ha esposto denuncia nel temine di 3 giorni. E’ stato chiamato Codice Rosso proprio per dare alla violenza sulle donne una connotazione d'urgenza, al pari dei casi più gravi negli ospedali.

Codice rosso è firmato dal ministro della giustizia Alfonso Bonafede e da Giulia Bongiorno, ministra della Pubblica amministrazione, ispirata a un disegno di legge, già tempo addietro, dal doloroso caso di Michelle Hunziker, plagiata e circuita da una pericolosa setta pseudo religiosa.

Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker, da tempo impegnata nella difesa dei diritti delle donne,  nel 2007 hanno dato inizio a Doppia Difesa, una fondazione che opera per offrire supporto alle donne vittime di maltrattamenti, abusi e violenza.

Codice rosso prevede sia di accelerare l’inizio del procedimento penale, sia di avviare rapidamente misure di sicurezza della vittima di violenza e introduce l’obbligo della Polizia giudiziaria di dare immediata comunicazione  e assoluta priorità nelle indagini in caso di:

  • maltrattamenti in famiglia;
  • violenza sia sessuale che psicologica;
  • atti persecutori;
  • lesioni aggravate.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha anche annunciato che sono stati già recuperati dal precedente stanziamento 33 milioni per il 2019, per un fondo di emergenza destinato a combattere la violenza contro le donne. La ricerca di fondi effettuata è finalizzata a vari interventi, tra cui anche altre misure come l'obbligo per le forze di polizia di seguire corsi di formazione ad hoc.

Codice rosso è un nuovo passo avanti. Già la legge sul femminicidio (legge n. 119 del 2013) era stata un grande risultato. Tale legge aveva modificato l’articolo 132 del Codice penale, introducendo l’obbligo di dare assoluta priorità nella formazione dei ruoli di udienza e nella trattazione dei processi ai reati di stalking, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, atti sessuali con minori e violenza sessuale di gruppo. Anche questa legge doveva in qualche modo stabilire una corsia preferenziale, tuttavia non sembra che sia stata molto applicata. 

Poiché il disegno di legge Codice rosso deve ancora essere approvato dal Parlamento, potrebbe essere opportuno differenziarlo meglio e potenziarlo rispetto alla Legge sul femminicidio, rendendo il tutto più concretamente ed efficacemente operativo.

Dobbiamo purtroppo sottolineare che il sottosegretario alle Pari Opportunità nominato da questo governo è un uomo: Vincenzo Spadafora. Ancora una volta quando si tratta di dare cariche importanti sembra che sia difficile trovare donne adeguate.

 

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