Asia Argento continua la sua battaglia contro la violenza sulle donne e le molestie sessuali
La violenza sulle donne continua. Quando finiranno gli uomini di esercitare il loro potere sulle donne con molestie e violenze sessuali, ricattandole per un contratto di lavoro o un avanzamento di carriera? La domanda è ancora aperta.
Nel suo recente intervento nella trasmissione di Rai 3 Carta bianca, Asia Argento ha raccontato di nuovo della violenza subita dal potentissimo produttore americano Harvey Weinstein che, dopo essersi mostrato amichevole e gentile, l’ha messa in condizione di subire le sue porno offerte sessuali e lei, che aveva soltanto 21 anni, si è sentita sopraffatta e non solo non ha saputo difendersi, ma non ha trovato nemmeno il coraggio di denunciarlo. Soltanto alla fine, quando è diventata molto più matura ed ella stessa è diventata madre di una figlia di 16 anni, ha trovato il coraggio di denunciarlo e ha spiegato anche che, tra l’altro, non l’aveva fatto prima perché quando è accaduto il fatto era il 1997 e la Legge contro lo stupro era stata approvata soltanto l’anno precedente. Pertanto ha pensato che non l’avrebbero creduta e anziché darle ragione l’avrebbero piuttosto attaccata e noi siamo del tutto d’accordo con lei.
Ecco quali reazioni porta una denuncia al giorno d’oggi
In Italia, anche la denuncia fatta a 20 anni di distanza dimostra che il mondo è ancora tanto maschilista e sessista, figuriamoci cosa sarebbe accaduto anni addietro. Ancora oggi Asia è attaccata su molti Media, come se la colpa del disgustoso comportamento del volgare produttore nei suoi confronti fosse sua. Persino delle donne le hanno dato torto, pensando che lei avesse accettato le porno offerte per farsi aiutare nella carriera, quando essendo invece figlia di attori aveva cominciato già a lavorare con successo e non aveva certo bisogno di questo sessista produttore hollywoodiano per andare avanti, tanto è vero che con lui poi non ha mai più voluto lavorare. In seguito ha deciso di uscire allo scoperto, per farlo sapere a tutti e dare coraggio a tante altre donne affinché non stessero zitte e così è stato. Molte donne, che avevano subito da lui la stessa violenza, sono venute allo scoperto e a quel punto era chiaro che tutti sapevano che Weinstein era un molestatore di professione che esercitava violenze sessuali sulle donne. Un uomo molto potente, di cui tutti sapevano, ma tacevano perché faceva anche comodo ad altri registi e tutte le persone che lavoravano con lui. Con la recente denuncia di Salma Hayek “Harvey Weinstein è anche il mio mostro” scopriamo quante angherie subisce chi si rifiuta di accondiscendere.
Insomma cedi o non cedi, quando incontri un uomo indegno di essere chiamato tale, la tua vita diventa un calvario.
La cosa più incredibile è che proprio in Italia Asia Argento sia stata attaccata, più che all’estero, e sul quotidiano Libero, Pietro Senaldi ha fatto delle affermazioni davvero vergognose e di una violenza inaudita contro Asia, usando parole irripetibili indegne di persone civili e Vittorio Feltri continua ancora. Purtroppo non sono i soli. E’stata persino chiamata prostituta. A chi l’ha fatto ricordiamo che la prostituzione in Italia non è proibita e se una prostituta decide di non voler accettare le offerte sessuali di un uomo, questi non ha alcun diritto di forzarla o peggio violentarla.
In Italia vale la pena di denunciare molestie sessuali alle Istituzioni?
Se in Italia non si riceve giustizia a che serve denunciare? Quali uomini sono stati in prigione o sono stati allontanati dal proprio lavoro dopo le denunce? Bisogna solo essere sfregiate a vita per mandare un uomo in galera?
Per incoraggiare le donne a denunciare sarebbero necessarie leggi molto più severe, in grado di punire veramente molestatori e violentatori e anche giornalisti che si esprimono con linguaggi vergognosi andrebbero subito querelati per diffamazione e prontamente sanzionati.
Esiste purtroppo ancora oggi un mondo di uomini, per fortuna non tutti, che non si possono definire con un altro termine che ”maiali” e come tali dovrebbero andare non in carcere dopo la denuncia, ma nelle stalle, in mezzo alle bestie come loro.
Per continuare questa battaglia le donne devono uscire tutte allo scoperto e trovare il coraggio di denunciare in massa, ma se le Istituzioni non le sostengono come dovrebbero, utilizzare tutti i media possibili per mettere questi uomini alla gogna è ancora necessario, perché ciò che è accaduto ad Asia nel cinema, accade in tutti gli ambienti di lavoro troppo frequentemente e le donne devono smettere di avere dentro di sé il senso di colpa per essere belle o addirittura di sentirsi colpevoli perché stuprate come se dipendesse da loro o per desiderare di guadagnare o di fare carriera, perché l’uguaglianza è un diritto costituzionale.
Risarcimento danni a donne che perdono un contratto di lavoro perché rifiutano profferte sconce
L’uomo che usa il suo potere ricattando la donna per farla lavorare dovrebbe, non solo essere punito severamente dalla Legge, ma dovrebbe anche dare, alla donna che rifiuta le sue profferte, un risarcimento danni per il mancato contratto.
E’ difficilissima la situazione delle donne quando si trovano di fronte a un soggetto di questo genere, volgare nell’animo. Il noto produttore, con il suo potere e i suoi soldi è riuscito ad insabbiare ogni diceria e a bloccare ogni giornalista - ha detto Asia - un produttore potentissimo che faceva paura a tutti -.
In verità il problema interessa tutto il mondo e tutti i settori lavorativi, poiché le donne guadagnano meno degli uomini e trovano molte vie bloccate per raggiungere i vertici del comando e l’uomo che ha potere ne abusa. Noi esprimiamo ad Asia Argento tutta la nostra comprensione e solidarietà e ci complimentiamo con la bravissima Bianca Berlinguer per l’ottima puntata. E’ ora di cambiare la cultura e di affermare finalmente la parità di genere ad ogni livello.
A Carta Bianca del 12 dicembre abbiamo visto l’ottusità di alcuni personaggi che, benché Asia avesse spiegato ancora una volta i suoi perché, hanno continuato a non capire che se una donna non ha la forza di denunciare oggi, immaginiamoci una ragazzina di ventuno anni, vent’anni fa.
Ma chi è questa Vladimir Lussuria, presente alla trasmissione che non crede alla storia di Asia, che si permette di giudicare con tanta facilità la sensibilità e la forza d’animo degli altri? Che lavoro faceva lei quando aveva ventuno anni per aver maturato la sua personalità a tal punto da avere senz’altro il coraggio di rifiutare le porno offerte del produttore e denunciare?
Tutto quello che le donne possono fare immediatamente per tenersi lontane da certi uomini
Violentatori, molestatori e simpatizzanti, uomini volgari, sessisti e animaleschi, che non sanno trattenere i propri istinti o che abusano del proprio potere o che usano nei media linguaggi volgari e offensivi nei confronti delle donne o che condividono l’antica cultura sessista non sono degni di circolare in una società civile moderna e le donne, in attesa della loro estinzione, possono fare immediatamente qualcosa per tenerli a distanza.
Perché andare a vedere il film di un regista molestatore quando ci sono registi altrettanto bravi, e forse di più, che fanno ottimi film? Perché comprare il quotidiano Libero e simili o leggerli sul web quando ci sono tanti altri quotidiani diretti da uomini aperti. evoluti e degni di essere letti? Perché leggere il libri di Vittorio Sgarbi, culturalmente sessista, quando ci sono tanti critici bravi quanto lui? Perché andare a lavorare presso un volgare sessista e non scegliere aziende dirette da persone più civili o possibilmente una di quelle aziende che rispettano la parity gender di cui si sente parlare sempre di più? Per questo sarebbe opportuno produrre un elenco degli uomini da evitare, che non vogliamo frequentare, con i quali non vogliamo niente a che vedere. In tal modo, andando a consultare la lista, potremmo risparmiarci futuri dispiaceri.
Tu chi vorresti mettere nella lista degli uomini indesiderati da cui stare assolutamente lontana?