Dall’Utopia di Tommaso Moro a Neom, la città ideale di Mohammed Bin Salman
Neom è la città ideale immaginata dal principe saudita quale città del futuro con benessere e grandi opportunità di lavoro per tutti, innovazione digitale, risparmio energetico e leggi a misura di cittadino.
Poco più di 500 anni fa, si iniziò a parlare di Utopia: dal greco ou-topos, un luogo che non esiste fisicamente se non nell’immaginazione dell’uomo, la città Utopica infatti, rappresentava un mondo parallelo superiore e di gran lunga più prospero della realtà. Un luogo immaginifico, dove non esistono imperfezioni e non vi è nemmeno la possibilità di concepirle: tutto è regolato da norme condivise e dal rispetto delle leggi.
Non vi sono possibilità di fallimento o infelicità. L’uomo che la governa è libero, e nella libertà di tolleranza e pensiero, prospera il benessere condiviso. Uno scenario, quello designato da Tommaso Moro, che dal 1516, si ripete negli anni. Basti banalmente pensare alla canzone di Bennato, “L’isola che non c’è”, ispirata all’avveniristica storia di J.M. Barrie “Peter Pan”. E l’isola dei sogni, ancora oggi riecheggia! Dopo 500 anni la parola Utopia prende nuovamente vita nel progetto Neom:
Sanità impeccabile garantita dalle migliori tecnologie, trasporti elettrici al posto di quelli obsoleti veicolati dalla forza umana, impianti che sfruttano l’energia solare e quella eolica, sicurezza e benessere come priorità primarie, oltre a un incremento del lavoro, nell’ottica di risollevare il Pil del Paese; ogni cosa sarà automatizzata e potenziata, alimentando così l’innovazione e lo sviluppo, lanciando il progetto in un’ottica internazionale.
Questo è il sogno urbano del principe dell’Arabia Saudita, Mohammed Bin Salman, che ha descritto la sua “città Utopica”, (chiamando in causa Tommaso Moro) in occasione del forum “Future Investment Initiative”. Neom quindi, secondo quanto previsto dal principe, sarà l’incarnazione per eccellenza, della città del futuro, un luogo esteso poco più di 26 kmq.
Innovazione tecnologica e fonti rinnovabili saranno i pilastri su cui si baserà la Città del futuro
Un’intelligente iniziativa, se vogliamo tendente alla megalomania, dedicata al risparmio energetico, attraverso l’esclusivo utilizzo di fonti rinnovabili, alla salvaguardia dell’ambiente, all’Innovazione digitale nella città ideale e al progresso futuristico.
E non è tutto! Neom, infatti, sarà anche il cuore della globalizzazione grazie alla sua posizione strategica sulle coste del Mar Rosso, a confine tra i territori giordani e quelli egiziani, coprendo così una vastissima area che agevolerà senz’altro un rapido accesso a gran parte della popolazione mondiale, che impiegherà solo diverse ore per raggiungere la città ideale.
Come 500 anni fa nella città dell’Utopia, dove la perfezione era il risultato di norme e del rispetto delle stesse, anche a Neom, si attuerà una particolare tassazione. Una legislazione svincolata dal governo saudita e pensata ad hoc per garantire la perfezione e il benessere. Il giovane Mohammed Bin Salman, sembra essere ambizioso con questo progetto e vuole riuscire a vincere, lì dove altri hanno fallito. Infatti non è la prima volta che si tenta di far uscire l’Arabia Saudita da quella identità petrolifera, che gli altri stati hanno costruito intorno a questo paese.
Già alcuni anni fa, il progetto embrionale era Masdar, una città progettata dagli Emirati Arabi che sognavano un habitat paradisiaco con tutti i comfort tecnologici, innovativi e sostenibili nel rispetto dell’ambiente. Ma di quell’utopica opera, ne rimane ad oggi soltanto un pallido schizzo.
Eppure nonostante i precedenti fallimenti e gli sbiaditi successi che questo progetto arreca in sè, il principe si mostra sicuro che questa volta Neom andrà in porto, tanto da dichiarare che entro 7 anni verrà data dimostrazione dei lavori. Tuttavia il polverone che ha smosso Neom è davvero grande e pian piano emergono ostilità a cui il principe, probabilmente, ha prestato poca attenzione.
Un quesito inquietante raggiunge i nostri pensieri. La città ideale sarà tale anche per le donne?
Le donne ci saranno? Come ci saranno? Innanzitutto la vicina di casa è la famosissima Dubai, una concorrente non facile da smantellare e battere in termini di turismo, e poi in quelle zone riecheggiano ancora nell’aria le tante riforme sociali mai attuate, per sdoganare restrizioni conservatrici che vedono le donne, vittime passive di un Paese che parla di crescita, ma che forse pronto non è!
Allora non resta che aspettare e sperare che questa volta, per la prima volta, la città ideale, che per il principe Mohammed Bin Salman sarà Neom, prenda davvero forma e non resti ancora una volta un pallido schizzo abbandonato nell’ombra di un Paese che merita dignità e giustizia, soprattutto per le Donne.