Molestie sessuali sul lavoro e violenze sulle donne
Molestie sessuali e violenza sulle donne sul lavoro: un tema sempre più dibattuto, che non sembra passare mai di moda. Secondo l’ISTAT, sono più di 1.404.000 le donne, tra i 24 e i 44 anni, che nella loro vita hanno subito molestie fisiche e ricatti sessuali nel mondo del lavoro. La stragrande maggioranza dei casi ha subito ricatti relativi alla loro assunzione, anche se non mancano, nei dati presentati dall’ISTAT, donne che hanno subito ricatti o violenze per un avanzamento di carriera. Questo accade perché ancora troppi uomini vedono la donna come un accessorio dell’uomo, e ancora troppe poche donne credono in sé stesse per riuscire ad avere la possibilità di dire di no. La donna può però difendersi: deve farlo, per lei stessa e per l'intera categoria.
Il modo con cui ribattere deve essere convinto, fermo, determinato. Si intuisce facilmente che il modo di difendersi è diverso a seconda della situazione: un conto è una molestia, altro è uno stupro o una violenza. La prima situazione è quella più diffusa dato che il più delle volte si manifesta nel quotidiano: non solo sul posto di lavoro, ma per strada, alla fermata di un bus o di un treno. Una violenza, invece, rimane un reato molto più grave della molestia, sebbene entrambe costituiscano un’azione punibile dalla legge.
8 consigli per tutelarsi da molestie sessuali e violenze sul lavoro
Quello che ti direbbe qualsiasi individuo con un po’ di sale in zucca è: licenziati subito. Non tutti possono però permettersi di licenziarsi in tronco, senza aver trovato un altro lavoro con cui potersi mantenere, ed è quello su cui molti molestatori fanno leva, la posizione di bisogno e in qualche caso di difficoltà, in cui ti trovi.
Sebbene ogni caso sia inevitabilmente legato al contesto in cui si colloca, ci sono una serie di accorgimenti universali che rappresentano un buon inizio per scoraggiare coloro che lavorano con voi a molestarvi.
- Rimani sull’attenti. Se noti che un tuo collega, magari di grado superiore, o il tuo capo, ti fanno battute a sfondo sessuale, cerca sempre di evitare di scherzarci sopra o reagire con passività. Cerca di fare capire fin dal primo momento di non essere interessata a nessun tipo di rapporto al di fuori di quello lavorativo. Una frase detta con fermezza, un movimento, un cambio di posizione, un mutamento del tono di voce, uno sguardo deciso, sono alcune reazioni con le quali è possibile far capire di non spingersi oltre. La non reazione, infatti, potrebbe essere interpretata dalla persona come un segno di debolezza o addirittura di assenso, dando modo al molestatore di proseguire con ancora più insistenza. Il movimento difensivo deve essere accompagnato sempre da una frase che deve far capire all'altro che ha già varcato il limite. Un semplice “Non sono interessata” è più efficace di mille parole. Devi sapere dire di no, ma soprattutto evitare sempre risposte vaghe, perché equivalgono a una non reazione e, quindi, per l’interlocutore, a un assenso.
- Evita di rimanere sola con questa persona. Cerca sempre di rimanere nel gruppo di colleghi e di eseguire compiti totalmente sola. Se non ti è possibile, parla con un collega fidato di questa situazione e trovate insieme una soluzione per evitare che tu spenda troppo tempo da sola senza “casuali” interruzioni con questa persona. Se non puoi fidarti di nessuno all’interno del tuo lavoro, o peggio ancora lavori da sola con il tuo molestatore, puoi comprare un anello o collana GPS, che mandino segnali sia alla polizia, ma anche che emettano suoni per spaventare e scoraggiare il molestatore.
- Evita qualsiasi contatto telefonico e non, con il tuo molestatore. Se ti manda messaggi, tu non rispondere. Rendi la tua posizione il più chiaro possibile ed evita di pensare al fatto che potresti sembrare maleducata. I contatti professionali sono strettamente legati ad e-mail professionali. Se succede qualcosa in ufficio, c’è una cena o un compleanno di un collega comune, scrivi al collega più prossimo ma continua a non rispondere a lui. Devi tracciare i tuoi limiti e non devi mai scusarti per avere posto dei confini alla relazione lavorativa.
- Evita di rendere pubblico sui social dove abiti o dove ti trovi. I social network si sa, possono essere deleteri quando si tratta di molestie sul lavoro. Se ti trovi in questa situazione, per quanto sia inaccettabile per te doverti limitare la vita per colpa di una persona, non hai scelta. Evita di far sapere dove ti trovi e cosa stai facendo e cerca di uscire sempre accompagnata.
- Allo stesso modo, evita proposte di incontri extra sul lavoro e non. In caso di colloquio di lavoro, ad esempio, il luogo per sostenere l'incontro è l'azienda oppure la sede della società incaricata, durante i normali orari lavorativi. Evitare proposte di incontri a cena o a pranzo, in luoghi diversi da quelli normalmente preposti e soprattutto non sottostare a richieste di incontri isolati, in posti dove non vi sono persone. Nessuno ha il diritto di richiedere un incontro extra, nemmeno con la scusa di approfondire l’argomento lavorativo.
- Evita qualsiasi tipo di contatto fisico. Il tuo molestatore tenterà l'approccio anche fisico con un contatto ambiguo. Mantenere sempre una certa distanza di sicurezza. Spesso la situazione non richiede vicinanza, la quale però può venire creata ad arte dalla persona che ci si trova davanti. Respingila subito.
- Se ti segue, tu prosegui il tuo cammino e ignoralo. In caso la situazione di molestia avvenga per strada, da parte di questo collega ma anche da parte di altri, con una battuta o con un qualunque modo per iniziare un dialogo, non rispondere e proseguire il cammino è la miglior cosa da fare. Non accelerare il passo, ma controlla che nessuno ti segua. Al minimo sospetto conviene entrare in un negozio o in un bar e fingere di voler acquistare qualcosa. Se è tutto chiuso, chiama qualcuno al telefono, normalmente i molestatori sono scoraggiati dall’uso del dispositivo telefonico, in quanto registra tutte le chiamate e la loro voce verrebbe registrata!
- Speak up, il prima possibile! Se sei vittima di molestie e il molestatore non è il tuo capo, comunica subito la situazione al tuo capo o i tuoi superiori. Ricorda che ciò che stai dicendo è la verità, ma cerca comunque di mantenere la calma per evitare che la situazione ti si rivolti contro. Esprimi il tuo imbarazzo e cerca di illustrare in maniera specifica il perché tu pensi che il tuo collega ti stia molestando, per quanto sia difficile. Se le molestie invece arrivano dal tuo capo e non c’è nessun altro al di sopra di lui, parla direttamente con la polizia o con il Telefono ROSA. Quest’ultimo servizio andrebbe contattato sempre, anche prima di parlare con i tuoi superiori nel caso il tuo molestatore fosse un collega.
Ricordati che non sei sola. Quasi un milione e mezzo di donne sono state nella tua situazione e ne sono uscite. Trova la forza in te per non piegarti alle molestie, ma rompere con la tua determinazione e qualità il soffitto di cristallo.
Se non puoi mollare il lavoro subito, programma. Se non vuoi mollare la posizione in cui sei perché hai lottato tanto per arrivarci, e la tua denuncia non è stata ascoltata, inizia a cercare lavori simili. Perché non sviluppi una tua idea e ti lanci a capofitto nella creazione di impresa Ogni problema ha una soluzione, sta a te trovare quella migliore per te.