Ida Meglio, fondatrice e startup mentor della piattaforma Sociallending e crowdfunding
La piattaforma Sociallending e crowdfunding dove la tua idea innovativa può trovare il prestito sociale o mettere in atto la raccolta di fondi che ti occorre.
Ida Meglio, laureata in Scienze della Comunicazione a indirizzo politico aziendale, con una specializzazione di laurea in Imprenditorialità e Innovazione, passa da operatrice finanziaria a specialista in crowdfunding. E’ manager d’impresa sociale e social innovation.
Negli ultimi anni si è occupata di project management, pianificazione finanziaria anche alle aziende dell'area credito (sostenibilità delle linee di credito e progetti di investimento), marketing e comunicazione aziendale maturando una significativa esperienza nel settore.
Attualmente si occupa soprattutto d’innovazione sociale ed è startup mentor e cultrice della materia presso l’Imprendilab – laboratorio di imprenditorialità e innovazione dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Intervista a Ida Meglio
1. Lei ha scelto il No profit per la sua organizzazione. Quali sono state le maggiori difficoltà nel far crescere una startup dedicata al sociale e quali soluzioni avete adottato per fronteggiarle?
Sicuramente, i pochi mezzi iniziali a disposizione di un'imprenditrice e le difficoltà che si trova ad affrontare dal punto di vista normativo e fiscale, rendono difficile l’avvio di una startup a vocazione sociale, tuttavia quando c’è una buona idea, il modo di farla decollare si trova.
2. Come donna invece ha dovuto affrontare difficoltà e discriminazioni dovute al genere?
Sinceramente no. Ho avuto sin da subito un contesto lavorativo favorevole e personalmente non ho vissuto il problema delle discriminazioni di genere che, oggettivamente, in Italia esiste tuttora. Per questo motivo mi piace dare il mio supporto alle donne che utilizzano la nostra piattaforma.
3. Lei ci ha parlato di come voi stessi, nell’associazione, abbiate fatto ricorso al crowdfunding per le necessità finanziarie dell’avvio. Ci può chiarire brevemente in che consiste il tipo di servizio che offrite e quali settori privilegiate?
Si, Sociallending, è tra le prime piattaforme in Italia nate a questo scopo e per il suo stesso avvio abbiamo utilizzato il crowdfunding.
Sociallending è una piattaforma a vocazione sociale ispirata e basata sul modello del prestito sociale. Non è un portale di gestione del prestito, ma un marketplace, una piazza digitale, dove idee giovanili e progetti anche a vocazione sociale, incontrano finanziatori disposti a sostenerle attraverso il meccanismo del prestito sociale (one to one o meglio peer to peer). La trattativa è privata e senza intermediazione finanziaria. Ecco, questa è l’essenza di Sociallending, non intermedia transazioni ma funge da vetrina, quale marketplace.
Grazie alla nostra collaborazione con l’Imprendilab dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale accompagniamo i progettisti nella validazione dell’idea, formazione e tutoraggio per i sostenitori e garantiamo affidabilità e accompagnamento nella gestione del rapporto che si andrà a creare.
Da qualche mese abbiamo introdotto anche il meccanismo di donazione affiancandolo a quello del prestito sociale che ugualmente avviene con uno scambio di informazioni e rapporti tra progettista e sostenitore senza che vi siano intermediari a gestire le transazioni. Pertanto, sulla nostra piattaforma è possibile sostenere un progetto o attraverso il social lending o attraverso il donation crowdfunding. I nostri focus progettuali sono fondamentalmente l’imprenditorialità tecnologica e l’imprenditorialità sociale, a cui abbiamo aggiunto anche economia circolare, cultura e a breve ci occuperemo anche di digitalizzazione per la conservazione del patrimonio culturale.
4. Chi è il vostro associato/cliente tipo?
Il nostro target è dato da giovani, aspiranti imprenditrici e imprenditori, mondo del non profit, ovvero tutti coloro che sono tristemente definiti non bancabili. Accedono a Sociallending attraverso un’adesione ad una membership parametrata alle loro esigenze e necessità.
5. Può chiarirci il modello di business che avete adottato quale organizzazione no profit?
Il modello è quello del Membership: ci sosteniamo attraverso l’adesione all’associazione e quindi alla piattaforma, con 4 diverse tipologie di quote associative e differenti modalità di accompagnamento. Non ultimo, avendo noi anche una consolidata formazione in fundraising, partecipiamo ad ogni opportunità di funding mix, in linea con la nostra organizzazione.
6. Prossimi passi e prospettive di crescita dell’organizzazione?
Consolidarci nell’ecosistema crowdfunding italiano; diventare impresa innovativa a vocazione sociale e offrire un servizio professionale di qualità, quale “Crowd Company” in ambito formativo e comunicazione digitale. Parallelamente alla crowd company, manterremo l’ambito no profit.
......................................................
Per scoprire altre imprenditrici con buone idee ed essere informata sul progetto StartupDlab, per donne che vogliono mettersi in proprio, avviare startup e cambiare vita per realizzare un sogno, iscriviti alla newsletter AssoDonna/StartupDlab.