Karin Friebel nasce in Italia, da padre tedesco e madre comasca. Innamorata di Venezia già dall'infanzia, quando i genitori portavano i parenti a visitare questa città di cui essi stessi erano innamorati, ha continuato ad amarla da grande sempre di più e l'incontro con suo marito ha fatto il resto.
Fidanzati e sposati a Venezia hanno fatto di questa città un luogo di ispirazione. Entrambi provenienti dal settore del legno hanno creato la loro azienda con oggetti di scarto che parlano di Venezia.
Li raccolgono a Venezia e li lavorano e li animano di storia e cultura a Treviso, dove tuttora vivono e dove si trovano tutti i fornitori a cui loro personalmente danno le indicazioni esatte, affinchè ai vecchi oggetti venga ridata nuova vita. Ogni settimana o 15 giorni si recano a Venezia per i contatti con la città.
È stato così che Piece of Venice, con la creatività e la sensibilità femminile di Karin e la conoscenza economica del settore del marito, è diventata un'azienda che ha riscosso il consenso di veneziani e di turisti di tutto il mondo.
Certo il Covid 19 ha toccato anche loro, sia dal punto di vista psicologico che economico, tuttavia, accantonando le paure, si sono organizzati con nuove modalità più digitali. Karin, con una capacità di resilienza tutta femminile, ha saputo cogliere l’opportunità di esplorare nuove vie di cui già prima conoscevano l'esitenza, ma che per la routine del lavoro e le abitudini consolidate avevano sempre rimandato di approfondire.
Intervista a Karin Friebel
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Quando è nato il progetto Pieces Of Venice?
Il progetto Pieces of Venice è nato a Venezia nel 2017 con me, Luciano (NDR: Marson) e Luca (NDR: Cerchier), tutti innamorati di Venezia.
Per la mia sensibilità femminile ho pensato non potesse mancare una prospettiva sociale. Pieces Of Venice recupera e ricicla, nel territorio di Venezia e della sua laguna, materiali dismessi mettendoli a disposizione di un pubblico ampio, sia per età generazionale, sia per provenienza geografica, trasformandoli in souvenir unici, che alcuni hanno definito “potenti e commoventi”, realizzati grazie alla competenza e volontà di persone che vivono temporaneamente ai margini della società.
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A chi sono dedicati gli oggetti di POV?
Pieces of Venice offre una collezione di oggetti di design destinati a bambini e anziani. Altalene e cavalli a dondolo, insieme a bastoni da passeggio e calzascarpe dai lunghi manici per rispettare le schiene dei nostri nonni, questi sono i nostri prodotti.
Il pubblico potrà anche acquistare una semplice tavola che componeva un pontile piuttosto che un pezzo della stessa trasformato in fermacarte o nel sedile di un’altalena. Mettiamo inoltre a disposizione tutta una serie di interventi quali taglio, foratura, levigatura, protezione con olio vegetale, da far eseguire a proprio gusto.
I materiali che utilizziamo trasmettono un profondo e autentico senso di appartenenza ai luoghi di derivazione e in loro sono ancora vivi il ricordo e gli odori della Laguna e della città di Venezia. Pieces of Venice utilizza le catene di navi, i pontili e le passerelle della città di Venezia, le ancore e le vecchie briccole di segnalazione dei canali per dar loro nuova vita e funzione.
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Il suo essere donna ha “giocato” un ruolo importante?
Pieces of Venice é un progetto che nasce dall’Amore e dalla volontà di trasferire bellezza. Un progetto che si dispiega soprattutto nel concetto di “cura”. Cura dell’ambiente, cura di quella fascia della società che fatica a reintegrarsi, cura dei dettagli, cura del territorio.
Anche dal punto di vista estetico si percepisce il gusto femminile. Il packaging è curato nei minimi dettagli, anche in un certo senso emozionali: lo storytelling che vuol essere la peculiarità più forte - trasmettere conoscenza, cultura, identità veneziana!
Nel management dell’azienda ho cercato di dare all’organizzazione quella connotazione femminile fatta di sensibilità, cura, bellezza e altruismo.
Valori che possano contribuire a definire un nuovo modello di fare impresa più solidale e rispettoso delle minoranze e dell’ambiente dei valori in generale.
Per questo abbiamo creato una Società Benefit (Benefit Company) a capitale privato, che affida prevalentemente le lavorazioni e trasformazioni dei materiali ad aziende con finalità di riscatto e riabilitazione sociale, come la Cooperativa Sociale FUTURA, contribuendo così per esempio a reintegrare nel mondo del lavoro 60 ragazzi disagiati.
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Avete arricchito l’attività dell'azienda con altre iniziative?
Nel novembre 2019, a Campo di San Trovaso, è stata siglata la collaborazione tra Pieces of Venice e l’associazione veneziana Masegni & Nizioleti, che prevede il finanziamento di attività per la salvaguardia della città lagunare. Per l’occasione, oltre alle firme del presidente di Masegni & Nizioleti, Nicola Tognon, e di noi soci fondatori, si è voluto suggellare l’accordo ripulendo assieme la vera da pozzo di Campo San Trovaso, che è tornata così a splendere libera da imbrattamenti. Credo che con questa collaborazione il cerchio si chiuda: gli oggetti di Pieces of Venice, creati con materiali di recupero di Venezia e la sua laguna, vengono plasmati dalla visione dei designer e dalle mani esperte dei ragazzi della Cooperativa Sociale Futura per diventare di nuovo un aiuto concreto alla bellezza e unicità di Venezia.
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Avete ottenuto riconoscimenti: quali?
Sì, e ne siamo molto orgogliosi! A ottobre 2019 il progetto è stato selezionato dall’ADI Design Index 2019 nella categoria ‘Design per il sociale’ e a oggi concorre per il Premio Compasso d’Oro 2020, la più alta onorificenza nel campo del design italiano. A gennaio di quest’anno, la Benefit Company è stata riconosciuta come ‘azienda innovativa’ e iscritta in tal senso nell’elenco speciale della CCIAA. Il progetto è stato fin da subito accolto, apprezzato e compreso da tutti. Gli oggetti di Pieces of Venice, infatti, dopo poco più di un anno, sono esposti e in vendita in alcuni dei luoghi più belli della città, dai Musei Civici al Fondaco dei Tedeschi fino all’Hotel Aman. I nostri prodotti sono stati selezionati da alcuni celebri enti culturali italiani, sono quindi acquistabili recandosi agli store di Firenze presso Palazzo Strozzi e a Milano presso la Triennale, e naturalmente attraverso il portale internet.
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Come state reagendo in questa fase di delicata emergenza sanitaria
In seguito al Covid abbiamo avuto modo di intensificare i rapporti con i Market Place, studiare nuove strategie per la diffusione del progetto e la vendita dei nostri prodotti on-line.
Ci stiamo dedicando anche a nuove creazioni su specifiche richieste; nel contempo ci stiamo preparando alle riaperture dei clienti tradizionali con soluzioni di Packaging e Personalizzazioni ad hoc per ampliare il ventaglio di offerta dei nostri prodotti e stimolare la ripartenza con delle novità e azioni comuni.
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Quali sono i vostri prossimi passi:
Aumentare l’esperienza e la formazione digitale esplorando nuove vie e canali meno “tradizionali” .
Abbiamo fatto notizia per essere stati il terzo paese al mondo duramente colpito e il primo in Europa; Cina e Corea ne sono quasi totalmente usciti. Noi dovremo ripartire dalla promozione in questi due paesi che sono particolarmente attenti ai valori dell’Industrial Design e del Made in Italy.
Vorremmo coinvolgere maggiormente i nostri clienti e fornitori a diventare dei veri partner, lavorare in sinergia avendo obiettivi comuni in un post pandemia che guardi con più rispetto al nostro Pianeta.
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