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Leadership al femminile
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La leadership al femminile tra gli stereotipi di genere 

Nella nostra società le posizioni di controllo sono spesso viste come di competenza del genere maschile. La leadership è connessa nella nostra mente all’idea di mascolinità e questo è un problema che la leadership femminile deve affrontare per riuscire ad essere efficace.

Esistono precisi stereotipi femminili e maschili che “inquadrano” le persone all’interno di qualità specifiche che vengono attribuite in automatico. I tre stereotipi femminili più comuni sono: 

  • la donna come seduttrice, 
  • la donna come nutrice, 
  • la donna come esempio di purezza e devozione. 

Ciò significa che ogni volta che una donna si comporta in conformità con questi stereotipi, il comportamento verrà probabilmente accettato, mentre se esce da questi schemi potrebbero sorgere dubbi e antipatie.

Anche gli uomini devono rispondere ai loro stereotipi, bada bene. Pensa ad esempio a tutte le regole che un uomo deve rispettare per essere considerato un “vero uomo”; il problema è che gli stereotipi maschili sono facilmente compatibili con la leadership, quelli femminili invece no.

 

 5 principi per la leadership femminile

Gli stereotipi creano aspettative e se una donna che entra in una posizione di leadership non tiene conto di queste aspettative rischierà di non essere accettata in quel ruolo. 

Per esempio, se un uomo è inflessibile e usa la forza è di solito accettato come naturale, perché rientra nello stereotipo maschile, ma se lo fa una donna rischierà di venire bollata come arrogante e dispotica. L’uomo si sta comportando in conformità con il suo stereotipo, la donna no.

Questo non significa che una donna non possa essere leader. Significa che una donna leader deve porre più attenzione a trovare un bilanciamento tra aspettative, quelle di un leader e quelle di una donna, che si sovrappongono solo in piccola parte.
Ecco alcuni principi di cui è importante tenere conto.

 

1.La leadership femminile è persuasione

Le donne che sono riuscite ad assicurarsi un ruolo di comando, e ad aver successo in quel ruolo, non hanno cercato di combattere l’errore dello stereotipo, ma lo hanno usato a loro vantaggio. 

La leadership al femminile difficilmente può agire picchiando i pugni sul tavolo, perciò deve diventare maestra nell’arte della persuasione.  Le donne si devono posizionare in modo da collaborare con gli altri per ottenere qualcosa che entrambe le parti vogliono. La collaborazione e l’aiuto rientrano negli stereotipi femminili, dunque non solo l’atteggiamento collaborativo verrà accettato, ma risulterà più facile per una donna ottenere la fiducia necessaria per creare una decisione finale vista positivamente da tutte le parti. Le donne sono avvantaggiate in questo campo rispetto agli uomini, perché è loro concesso di mostrare emozioni e coinvolgimento personale, un atteggiamento meno accettato negli uomini.

Un modo per persuadere una persona ad aiutarti è darle una parte del potere decisionale di modo che investa sé stessa nel progetto. Anziché arrivare con una decisione già presa, è possibile mettere sul tavolo il problema e invitare tutti a collaborare per trovare insieme una soluzione. In questo modo, la soluzione scelta non sarà una decisione imposta dall’alto, ma un’azione condivisa che appartiene a tutti e che quindi tutti difenderanno.


2. La leadership al femminile fa leva sulla saggezza culturale e politica

Le donne leader devono comprendere le sottigliezze e le caratteristiche della cultura e delle dinamiche interne del gruppo che si trovano a dirigere. 

Lottare contro uno stereotipo rischia di portare a inimicizie e togliere energie al lavoro e agli obiettivi reali del gruppo. Un sistema che non premia le donne allo stesso modo in cui premia gli uomini può essere frustrante, ma reagire con amarezza e rabbia, anche se comprensibile a livello umano, non aiuta a ottenere risultati.

Le donne che hanno successo sono spesso molto astute nel comprendere le dinamiche sociali all’interno di un’azienda e sanno quanto siano importanti le norme e i valori non scritti.

La  sovrapposizione tra “comportarsi da leader” e “comportarsi da donna” è piccola, ma esiste. Cerca allora di comprendere il sistema e usarlo a tuo favore puntando a costruire ponti e rapporti di mutuo rispetto e aiuto. Nel momento in cui una persona capisce che le tue azioni la aiuteranno a ottenere i suoi obiettivi, difficilmente ti ostacolerà. La convenienza personale prende il sopravvento sullo stereotipo.

La ragione per cui a volte una donna non riesce a raggiungere ruoli di responsabilità è che, vedendo i colleghi uomini avere successo agendo in un certo modo, cerca di copiare lo stile di leadership maschile. Piuttosto, è meglio fare leva sui propri punti di forza, quali che siano. Tirerai fuori il meglio di te ed eviterai contrasti inutili.

 

3. La collaborazione nella leadership al femminile

Un tempo un leader collaborativo che puntava a lavorare insieme agli altri senza creare attriti sarebbe stato considerato un debole, uno che non era capace a prendere in mano le redini della situazione e che per questo lasciava fare agli altri. Il leader autoritario che funzionava molto bene in organizzazioni fortemente gerarchiche era ammirato e rispettato, ma era pressoché inconciliabile con gli stereotipi femminili che si associano meglio a uno stile di leadership di tipo collaborativo.

Nell’ambiente economico di oggi la leadership collaborativa non viene più percepita come segno di debolezza, anzi viene incoraggiata. In una situazione in cui gli stereotipi sono fortemente sentiti, una leadership femminile verrà accettata comunque se è votata alla collaborazione. La leadership collaborativa si accorda in particolare con lo stereotipo della donna come nutrice: la chioccia che aiuta l’intero gruppo a crescere e affrontare le difficoltà.

Quale che sia la situazione in cui ti trovi, il tipo di autorità che guadagna maggior rispetto è prima di tutto quella che porta risultati e benefici per tutti. Quando, senza andare a scontrarti con gli stereotipi altrui, provi il tuo valore all’interno del gruppo, il rispetto arriva di conseguenza.

 

4. Mettere gli altri a loro agio con la leadership femminile

Tra le problematiche che impediscono alle donne di arrivare a posizioni di leadership, una delle meno discusse è che spesso gli uomini semplicemente non sono a loro agio con una donna in posizione di comando, soprattutto se la maggior parte del gruppo è composto da uomini.

Una delle ragioni per cui si possono incontrare ostacoli è che, attraverso la tua posizione di capo, minacci la visione del mondo di chi non concepisce che una donna possa occupare una posizione di maggiore autorità. Benché queste situazioni capitino, nella società moderna la maggior parte dei casi si limitano a un iniziale imbarazzo che puoi lenire con un po’ di tatto e dimostrando di meritare quella posizione.

Fare manfrine, atteggiarsi da superiori, fare sentire gli altri in colpa o limitarli nella loro possibilità di esprimersi è controproducente. Un atteggiamento deciso ma privo di frustrazioni e arroganza che richiama l’atteggiamento autoritario di una madre è di solito il migliore e funziona in particolare quando vuoi allontanare tensioni sessuali prima che sorgano problemi più seri come le molestie sessuali, per esempio.

Nella maggior parte dei casi, avere all’inizio un po’ di pazienza, mitigare la tensione e mostrare professionalità e competenza è tutto ciò che basta per “normalizzare” la situazione per tutti.

 

5. La leadership femminile ha bisogno di un atteggiamento attivo

Si dice che una donna deve essere più brava di un uomo per vedere i suoi meriti riconosciuti, e purtroppo questo è spesso vero. Ma che cosa significa in pratica? Semplicemente che devi impegnarti.

Se il tuo obiettivo è ottenere un certo risultato, devi impegnarti per riuscire in quello. Tutto il resto deve svanire in secondo piano, comprese le preoccupazioni sugli stereotipi e sui pregiudizi; non perché non siano importanti o perché non siano ingiusti, ma perché identificarti nella parte della vittima non ti aiuterà a dare il meglio di te stessa, né si addice a chi ambisce a una posizione di leadership.

Gli altri vedono in te ciò che tu vedi in te stessa. Un leader non è mai vittima. Quando un leader subisce ingiustizie va avanti per la sua strada, ignora i critici, aiuta la sua gente e dimostra la veridicità delle sue parole con i fatti.

Fare questo non è facile, né per le donne, né per gli uomini, ma per una donna è ancora più importante, visto che il margine di errore è più piccolo.

La risposta è unica e vera per tutti, donne o uomini: metti impegno e passione nei tuoi obiettivi e otterrai il miglior risultato possibile data la situazione. 

Francesca Rossi. Co-fondatrice e curatrice editoriale di InBreve - Concentrati di business

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