Internet delle cose, un settore in crescita pieno di spunti per fare impresa
Internet of things è: dispositivi, apparecchiature, impianti e sistemi, materiali e prodotti, opere e beni, ma anche servizi che diventano intelligenti grazie alla connessione e allo scambio di dati. Stiamo parlando dell'Internet delle cose, ovvero l’Internet of Things (IoT), un mercato che in Italia cresce a vista d’occhio: nel 2018, infatti, ha raggiunto il valore di 5 miliardi di euro, con un aumento del 35% rispetto al 2017. Sono i dati della ricerca prodotta dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ed esposti lo scorso 17 aprile durante il convegno “Buon compleanno Internet (of Things)”. Guarda il video per capire ancora più semplicemente Internet of things cos'è.
Gli studiosi hanno infatti rilevato un sensibile incremento del giro d’affari dello IoT, complice anche il Piano nazionale industria 4.0 e i relativi incentivi previsti per cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale. L’Italia si trova in buona compagnia: non ci scostiamo dalla media degli altri paesi dell’Unione Europea, dove gli oggetti intelligenti che ci circondano, e senza i quali ormai faticheremmo a gestire le nostre vite iperconnesse, coprono il 36% del mercato, pari a 1,8 miliardi di euro d’affari. A guidare la crescita dello IoT è la Smart Home (+52%), ovvero la tecnologia che semplifica la nostra quotidianità domestica (ad esempio le lampadine a LED che si collegano alla rete wifi per accensione e/o spegnimento ma anche i termostati per il riscaldamento, gli assistenti vocali e le videocamere visionabili in streaming per verificare la condizione di casa). In ambito produttivo e industriale si fa strada la Smart Factory (+40%) e anche la Smart City raggiunge un buon piazzamento (+24%): vivere le nostre metropoli o i piccoli paesi di provincia negli ultimi anni è più semplice grazie a sistemi integrati di sicurezza, di trasporto pubblico, illuminazione, raccolta rifiuti, gestione dei parcheggi e monitoraggio dei parametri ambientali.
Servizi IoT che facilitano la vita e semplificano il lavoro
L’obiettivo di questo processo rivoluzionario dell’Internet of Things è rendere più facile la vita delle persone e di questo non possiamo che rallegrarci: perché dover impiegare tempo e risorse quando possiamo svolgere un compito solo con un click oppure gestire incombenze anche da remoto? Basti pensare che nel 2018 sono stati quattro milioni i contatori del gas connessi e 5,2 milioni di contatori dell’elettricità di seconda generazione.
Queste soluzioni per le utility, che rientrano nel segmento denominato Smart Metering e Smart Asset Management, subiscono anche l’effetto degli obblighi normativi che si inaspriranno nei prossimi mesi, quando dovranno essere predisposti 4 milioni di smart meter gas e 5,8 milioni di contatori elettrici innovativi. Count down per la fine del 2020 quando saranno soggetti al rinnovo anche i contabilizzatori di calore che dovranno essere gestibili da remoto, mentre dal 2027 l’obbligo comprenderà tutti i contatori domestici.
Ma non dimentichiamo le Smart Car: queste valgono qualcosa come un miliardo e rappresentano il 21% del mercato (con una crescita pari a +37%). Si contano circa 14 milioni di veicoli connessi, 69% dei quali sono dotati di sistema Gps o Gprs per fini assicurativi. Lo Smart Office ha infine contribuito ad ottimizzare la raccolta e lo scambio di dati e informazioni in tempo reale sul posto di lavoro e anche qui, proprio come succede già in molte abitazioni, i dispositivi IoT dell’ufficio sono sempre più controllati tramite Smart Speaker.
Le crescenti opportunità imprenditoriali nel settore IoT
Se stai pensando alla creazione di un progetto IoT, magari attraverso l’apertura di una startup innovativa, puoi partecipare a bandi pubblici per beneficiare di finanziamenti e opportunità per lo sviluppo della tua idea di impresa. Secondo gli ultimi studi riportati nel comunicato stampa dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano sono 665 le nuove imprese innovative IoT attive a livello internazionale, di cui 540 finanziate da investitori istituzionali, per un totale di 13,5 miliardi di dollari raccolti nel triennio 2016-18 e un investimento medio di 43 milioni di dollari nel 2018 (+67% rispetto al 2017, +114% rispetto al 2016).“Il mercato italiano dell’Internet of Things è in pieno sviluppo - ha affermato il Direttore Giulio Salvadori - prosegue a ritmi sostenuti la crescita del mercato in termini di valore e maturità dell’offerta, evolvono le tecnologie e si espandono le reti di comunicazione Low Power Wide Area a cui si affiancano le sperimentazioni 5G. Proliferano le startup e nascono nuove opportunità di mercato, ad esempio con In-Thing purchase e approcci design-driven”.
Il Direttore Angela Tumino ha aggiunto che “in un mercato in grande fermento diventa sempre più strategica la capacità di estrarre valore dai dati raccolti. I dati possono infatti abilitare nuove opportunità di business per le imprese e permettere di integrare l’offerta con nuovi servizi a valore aggiunto. Proprio i servizi rappresentano un forte traino per il settore IoT, con il 36% del mercato: accanto a servizi ‘semplici’ e consolidati, come la gestione dei dati in cloud, affiorano alcune applicazioni più evolute, come la manutenzione predittiva dei macchinari all’interno delle fabbriche o il monitoraggio dello stato di occupazione dei singoli parcheggi in città”.
Internet of things e anche un'opportunità di lavoro con molti spunti per per nuovi profili professionali.
Gli sviluppi IoT e le startup innovative: una visione lungimirante
Per fare qualche esempio, illustriamo il progetto attuato dal Comune di Genova, dove è stato creato un “ponte digitale”, ovvero uno sportello virtuale per il cittadino che si può connettere con la Pubblica Amministrazione senza doversi mettere alla guida e raggiungere gli uffici di Comune e Regione in centro città. Dall’emissione di certificati alla richiesta di informazioni su procedure burocratiche, corsi di formazione e assistenza per la partecipazione ai bandi: una soluzione, attuata anche dal Comune di Milano, che consente di interagire da remoto. Un altro case history di successo è quello de La Marzocco, azienda fondata nel 1927 dai fratelli Giuseppe e Bruno Bambi e che da sempre produce macchine per caffè. Qui è stato avviato un progetto di trasformazione digitale per rinnovare la propria realtà artigianale, traendo vantaggio ed efficienza dalla nuova tecnologia.
Quattro i temi attorno ai quali si è lavorato, quali l’implementazione di un sistema di raccolta dati con l’obiettivo di sfruttare gli analytics per applicazioni di manutenzione preventiva; l’ottimizzazione dei flussi dal magazzino alle linee di produzione; l’implementazione di un layer di sicurezza per flussi di dati e informazioni. Per finire, una delle digital transformation più imponenti degli ultimi anni è stata indubbiamente quella del porto di Rotterdam: obiettivo del progetto è stato migliorare l’efficienza operativa dell’intera struttura e infrastruttura attraverso la raccolta di dati e informazioni ambientali, meteorologiche e di traffico grazie a una rete di sensori distribuiti su tutta l’area ma anche traghettare il porto verso la navigazione autonoma.
Con Horizon 2020 un piano di sostegno dello sviluppo di PMI innovative
La vita ai tempi dell’Internet of Things è più facile e al tempo stesso più veloce, permettendoci di ridurre gli sprechi, che siano questi temporali, economici, energetici e ambientali. Sono innumerevoli i benefici per le PMI che decidono di passare all'industria 4.0: i Big Data, ad esempio, sono molto utili per effettuare delle analisi e capire in anticipo come fronteggiare possibili problemi nei processi produttivi, gestendo ad esempio le scorte di magazzino o le consegne, evitando così ritardi per il consumatore finale. A supporto di questo sviluppo inarrestabile è attivo uno schema di finanziamento di Horizon 2020 dedicato esclusivamente alle PMI innovative: si tratta dello SME Instrument. Le aziende possono presentare proposte in diversi ambiti tecnologici e applicativi secondo più scadenze valutative annuali. Per il periodo 2014-2020 la Commissione europea ha stanziato per questo progetto circa 3 miliardi di euro.
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